Quanto costa un logo?
Questa è la prima domanda che si pone ogni cliente quando decide di investire nella comunicazione del proprio brand.
Il logo è il primo e più importante elemento grafico che contraddistingue la tua attività, per questo motivo è importante che sia un professionista ad occuparsene!
Con oltre 15 anni d’esperienza nel campo della grafica e del “logo design” posso offrirti un servizio di consulenza ed ideazione fatto su misura per te.
Il logo, pur essendo un prodotto che nasce in digitale, è a tutti gli effetti un prodotto artigianale, e come tale il suo valore economico è stimato secondo parametri ben precisi. Vediamo di riassumerli insieme.
Il primo in parametro è il tempo. Quanto tempo occorre per la realizzazione di un logo?
Esistono varie tipologie di logo, ma su qualunque di queste ricada la nostra scelta il processo creativo è il medesimo. La prima fase prevede degli schizzi a mano libera su carta per sviluppare un’idea.
Poi, una volta scelta una direzione, si passa alla digitalizzazione del nostro disegno. A questo punto si lavora su varie proposte della stessa grafica fino a che non si arriva al risultato ottimale.
L’ideazione di un logo, durante tutte queste fasi, può richiede ore ed ore di lavoro. Di media, secondo la mia esperienza, possono volerci circa 1-2 giorni lavorativi. Che normalmente vanno spalmati su 3-4 giorni considerando l’alternanza con altri progetti in corso ed i vari raffronti con il cliente per l’eventuale ideazione di nuove proposte o modifiche.
A questo punto, una volta compreso quanto tempo occorre mediamente per lavorare ad un logo professionale basterà rapportarsi al costo orario.
Come già accennato nel paragrafo precedente ad incidere sul costo è anche il numero di proposte grafiche e revisioni.
Io nel mio Pacchetto Base offro fino a 3 Proposte Grafiche ed altrettante revisioni una volta scelto il tuo logo preferito.
Seguire questi step significa valorizzare un’idea massimizzando tempi e costi. Il logo ideale non deve essere soltanto gradevole alla vista ma soprattutto efficace ed in grado di comunicare con i tuoi clienti, per questo motivo nel corso degli anni ho perfezionato la mia strategia di lavoro in modo da offrirti un servizio il quanto più professionale e soddisfacente.
Una volta che il processo creativo e realizzativo sono conclusi eccoci alla definizione dei formati digitali per la consegna del lavoro.
Per offrire un servizio della massima qualità io realizzo i miei loghi con Adobe Illustrator in modo da poter consegnare al cliente direttamente il file in vettoriale. Ma che cos’è il file in vettoriale?
Il file in vettoriale è un particolare formato grafico che permette di ridimensionare a piacimento il logo, che può quindi essere stampato senza alcun problema in qualsiasi dimensione tu preferisca.
Ma non solo, il file in vettoriale è quello che ti permette di ottenere la massima qualità visiva in fase di stampa e nel formato digitale.
Consente inoltre la possibilità di modificare forme e colori in maniera più semplice e veloce, in modo da permetterci di revisionare il tuo logo in caso di necessità (per esempio per posizionarlo su fondi di colore diverso, per la stampa monocromatica oppure per la personalizzazione del logo nel caso di eventi o festività particolari)
Al momento della consegna io ti inoltrerò quindi il file originale in vettoriale (formato ai.) + il file in PDF ed in JPG + il file nel formato di cui hai necessità nell’immediato.
Su richiesta posso consegnarti anche delle versioni alternative come quella monocromatica e quella di un colore diverso dall’originale nel caso in cui tu preveda utilizzi particolari.
Ho voluto, nella maniera più semplificata possibile, spiegarti cosa significa realizzare un logo per consentirti di comprendere al meglio come si arriva a quantificare il suo valore commerciale.
Come abbiamo visto il primo fattore ad incidere è sicuramente il costo orario. Tale costo comprende in sè diversi sotto fattori come la fase creativa, lo sviluppo delle idee con la realizzazione di schizzi a mano libera, il trasferimento di queste idee in digitale, le diverse proposte su cui confrontarsi col cliente e la definizione del logo definitivo con il conseguente salvataggio nei formati di cui ho parlato precedentemente.
Il costo di un Logo Professionale per una piccola e media impresa parte quindi da una cifra di 250 € ed aumenta in base alla complessità ed al conseguente modificarsi dei diversi parametri sopra citati.
Mediamente i loghi da me ideati costano tra i 250 ed i 500 € ed il servizio viene esplicato nella maniera più esaustiva possibile in fase di preventivo in modo da renderti consapevole del lavoro svolto e del valore dello stesso.
Avvalersi del mio servizio significa fare affidamento su un professionista che lavora nel settore della grafica da oltre 15 anni. Conosco molto bene il linguaggio della comunicazione e posso trasporla senza problemi in digitale grazie alla perfetta padronanza dei migliori programmi di grafica sul mercato.
Amo seguire il cliente dall’inizio alla fine del progetto, cercando in tutti i modi di assecondare le sue idee ed esigenze supportandolo con le mie competenze.
Nel caso invece tu possieda già un logo che necessita però di una “rinfrescata”, per valutare il costo del mio servizio ti consiglio di richiedere un preventivo inviandomi il file del vecchio logo e spiegandomi brevemente il tipo di modifiche che intendi apportare.
Solitamente chi richiede un restyling è insoddisfatto del logo che possiede, lo ritiene “vecchio” oppure è in possesso di un file realizzato con tecniche che ne limitano l’utilizzo.
Nel 99% dei casi ripartiamo quindi da zero sviluppando comunque l’idea originale. Per questo motivo i costi di un restyling sono spesso gli stessi di un nuovo logo ma se sei in possesso di un file di cui hai bisogno soltanto di qualche modifica o della sua vettorializzazione (partendo da file in PSD, JPG o altri) scrivimi e ti invierò un preventivo fatto su misura per te.
Puoi visionare qualche esempio di loghi da me ideati sfogliando il portolio oppure il mio profilo instagram
Per una consulenza gratuita oppure per ricevere un preventivo non esitare a contattarmi all’indirizzo fabris.r@robyfabrisdesign.it
Io lavoro come freelance e da remoto SU TUTTO IL TERRITORIO ITALIANO
Questo incredibile strumento è in grado da solo di renderti visibile sul web a patto che la sua gestione non sia lasciata al caso. Il punto forte di Google my Business è sicuramente quello di posizionarti sulle mappe di Google, facendo il modo che qualsiasi utente sia in grado di trovarti con un semplice click tramite i motori di ricerca.
Registrarsi è semplice, basta avere un account su Google e poi accedere all’apposita area. Il primo passo è sicuramente quello di accedere alla sezione “Informazioni” ed inserire i dati della tua attività (indirizzo, orari, area coperta dal servizio, contatti, servizi offerti, immagini, ecc.)
L’ultima voce è “Foto” e qui dovrai fare attenzione a caricare soltanto immagini professionali, sia che siano fotografie della tua attività, che di prodotti da mettere in evidenza o promozioni particolari.
Lo stesso discorso vale per la sezione “Post” dove potrai aggiungere offerte, aggionamenti, eventi & prodotti.
Tutte le grafiche e le fotografie caricate nelle sezioni sopra indicate le potrai poi utilizzare anche per allestire il sito internet che Google Business offre la possibilità di creare e mettere online ad un costo che parte da soli 12,00 € l’anno.
Ed ? proprio quello del sito l’unico costo di google business che si propone come un servizio totalmente gratuito.
Nonostante il template del sito internet sia praticamente unico e quindi uguale per tutti, con la sola possibilità di scegliere tra qualche combinazione di colori, a differenziarti saranno proprio le immagini che andrai tu a caricare!
Per tutti questi motivi avere un supporto grafico è determinante ai fini di curare il rapporto con i tuoi clienti nel modo più efficace possibile. Google My Business è un servizio gratuito ed intuitivo ma ci sono elementi imprescindibili che lo compongono tra cui il tuo logo, delle fotografie e delle grafiche in grado di trasmettere al meglio le tue offerte ed i tuoi servizi.
Per ulteriori informazioni o per un preventivo gratuito contattami senza impegno all’indirizzo: fabris.r@robyfabrisdesign.it
Comunicare con efficacia non è di certo una cosa scontata. Alla base della comunicazione c’è la capacità di riconoscere gli elementi essenziali e di trasporli, nel caso di un biglietto da visita, su un cartoncino delle dimensioni di circa 8,5 x 5,5 cm
Uno strumento di lavoro piccolo ma di primaria importanza per la tua attività, in quanto un buon biglietto da visita ti rende sempre reperibile ai tuoi clienti.
Quando dobbiamo decidere cosa scrivere su un biglietto da visita la tendenza è sempre quella di esagerare. L’ideale sarebbe invece l’opposto, ossia di scrivere il meno possibile. Ovviamente conta molto il tipo di attività di cui parliamo e tra le prime valutazioni da fare c’è quella di capire se occorre o meno inserire un indirizzo fisico.
Diamo per scontato che sul biglietto da visita non deve comparire nessuna descrizione dell’attività, anche se ahimè in tanti casi mi è capitato di vedere anche questo.
E’ sottinteso che se consegnamo un biglietto da visita la persona davanti a noi conosce già di cosa ci occupiamo, e quest’ultimo gli serve soltanto per riuscire a ricontattarci.
Focalizziamoci quindi sui contatti, scegliamo il numero di telefono o di cellulare a cui siamo sempre reperibili, un’indirizzo email professionale ed infine l’indirizzo del nostro sito internet, se lo abbiamo.
Oltre ai contatti inseriremo poi nome e cognome.
Dopo aver identificato i contenuti di testo vediamo ora come proseguire con l’ideazione grafica del nostro biglietto da visita.
Una soluzione che io trovo molto efficace è quella del biglietto fronte & retro, dove sul fronte posizioneremo il logo e sul retro i testi e la grafica.
La grafica riguarda chiaramente la parte più creativa di questo lavoro. Ma anche se le soluzioni sembrano infinite noi avremo delle linee guida ben precise da seguire.
Coma già visto nel mio articolo dedicato al LOGO quest’ultimo rappresenta l’elemento intorno al quale si sviluppa l’immagine del nostro brand. Per questo motivo l’immagine coordinata dovrà partire proprio dalle caratteristiche del logo come i colori, le forme, la font e lo stile.
Se abbiamo già un sito internet o altro materiale grafico che ci rappresenti non dovremo distaccarci da quello stile grafico.
In ogni caso la grafica non deve mai essere invasiva, ma deve essere invece abbastanza gradevole da attirare l’attenzione del nostro cliente. Un biglietto da visita può restare nelle tasche o sulla scrivania della persona a cui lo abbiamo lasciato anche per giorni ma non deve mai finire nel dimenticatoio.
Un immagine decisa e riconoscibile si imprime nella mente del nostro cliente dando valore al nostro biglietto che verrà così conservato con cura da chi lo ha ricevuto.
Una volta definita la grafica e terminata l’impaginazione del nostro biglietto da visita occorre quindi decidere su quale tipo di supporto stamparlo. Il primo elemento che determina la nostra scelta è il budget a disposizione, anche se normalmente il costo di stampa per qualche centinaio di biglietti è relativamente basso.
La lavorazione base ci impone la scelta tra una carta opaca o lucida e la grammatura della stessa che normalmente si aggira tra 250 e 350 g
Esistono comunque moltissime altre lavorazioni più particolari che si possono realizzare a seconda del fornitore che scegliamo. I migliori offrono la possibilità di inserire elementi in rilievo, di stampare su supporti cartacei speciali e di operare addirittura delle sagomature personalizzate.
La regola n°4 sembra scontata, ma nel mondo della grafica non lo è mai.
Scegliere un professionista, anche solo per realizzazione del tuo biglietto da visita, significa andare alla ricerca di un prodotto funzionale e che possa davvero esserti di supporto.
La grafica non si basa sul gusto personale, o sulla riproduzione spesso impersonale e copiata di un qualcosa che risulti soltanto gradevole alla vista.
Ma è la ricerca di un prodotto la cui progettazione è orientata alla comunicazione visiva. Il concetto primario della grafica intende l’attuazione di una precisa strategia di marketing prima per poi arrivare ad una strategia creativa.
Entrambi questi aspetti devono essere assolti al 100% perchè il prodotto finale soddisfi le esigenze del cliente.
Creare dei profili social dalla grafica accattivante ed efficace significa possedere una vetrina senza eguali. E postare con costanza contenuti di qualità è una mossa importante quanto inevitabile, perchè ormai la maggior parte dei tuoi clienti cerca proprio su internet le informazioni, i prodotti, le promozioni ed i servizi di cui ha bisogno.
Il Web Marketing è un attività nata al passo con gli strumenti che si sono sviluppati su internet, dai siti ai blog sino ai social network. Questi ultimi in particolare, in pochi anni, hanno preso il comando della comunicazione.
Quando ci si è resi conto del potenziale dei social network questi sono passati da semplice passa tempo a vero e proprio mezzo primario per il trasferimento di informazioni di qualsiasi genere. Questo ha stimolato ovviamente imprenditori e pubblicitari ad inserirsi in questo mondo così vasto, dove con pochi semplici click puoi raggiungere centinaia, migliaia se non addirittura milioni di persone!
La figura del Web & Social Media Marketing è oggi di primaria importanza per qualsiasi attività col desiderio di ottenere visibilità ed aumentare i propri contatti. E’ l’intermediario tra l’attività commerciale ed il potenziale cliente.
Tramite canali quali facebook, instagram, youtube e Linkedin (oltre che tutti gli altri social network), è possibile infatti promuovere la presenza del tuo brand su internet utilizzando di conseguenza i vari contenuti online in sinergia con quelli offline.
Conoscere in maniera approfondita questi strumenti è quindi molto importante, e saper comunicare nel modo corretto attraverso di essi è essenziale!
I Social Network, come i motori di ricerca, sono guidati da algoritmi che impongono regole ben precise. Aprire una pagina Facebook professionale è oggi alla stregua di gestire un vero e proprio magazine e per questo è necessario saper ideare un piano editoriale di tutto rispetto.
Lo stesso discorso vale per Instagram. Pubblicare fotografie di bassa qualità, poco coerenti, in maniera discontinua ed in orari sbagliati significa affrontare uno sforzo che non porta ad alcun risultato.
In base al tipo di attività che gestisci ed al budget a tuo disposizione è possibile ottenere un profilo in grado di trasmettere i valori del tuo brand. La personalizzazione è ciò che può distinguerti dai concorrenti e la costanza è l’ingrediente segreto di cui non potrai mai fare a meno.
Occorre pubblicare con costanza, ad orari ben precisi e contenuti specifici.
Devi mostrare i servizi che hai da offrire, i tuoi prodotti ma anche saper intrattenere.
– La creazione di profili facebook e instagram e di un calendario editoriale per la pubblicazione dei contenuti
– Analisi della presenza sui social del Vostro brand e dei competitors , monitorando ed attuando correzioni se necessario
– Ideazione di testi e volantini digitali per il sito internet e i social network, allo scopo di promuovere eventi o prodotti
– Realizzazione siti internet vetrina tramite CMS (WordPress)
– Attivazione ed organizzazione di campagne pubblicitarie tramite Google AdSense, Facebook Ad
– Gestione SEO del tuo tuo sito intenet, del tuo blog e dei tuoi social netwotk
Se hai un sito internet o un blog è essenziale conoscere il funzionamento della SEO.
SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, che tradotto è l’ottimizzazione per i motori di ricerca. Come già accennato in precedenza i motori di ricerca funzionano grazie ad algoritmi ben precisi che impongono delle regole.
Seguire queste regole significa avere maggior possibilità di essere posizionato in alto nelle ricerche. Non curare la SEO comporta non poche penalizzazioni in questo senso rendendo più difficile l’accessibilità al tuo sito oppure al tuo blog.
Fino ad ora ho sempre separato il concetto di sito web da quello di blog, ma oggi come oggi questi due strumenti tendono ad unificarsi creando dei veri e propri ibridi. Per rendere i tuoi servizi ed i tuoi prodotti ben visibili occorre pubblicare un numero sempre più alto di contenuti da indicizzare seguendo strategie ben precise.
La SEO è poi strettamente collegata al concetto di calendario editoriale.
Programmare l’uscita di un articolo, di un post su facebook o su instagram è determinante al fine di far si che un determinato contenuto raggiunga il più alto numero possibile di utenti.
Un buon calendario editoriale presenta un programma ben preciso di post da pubblicare sui tuoi social network. Ti permette di essere organizzato e soprattutto di essere COSTANTE.
Un’altro potente strumento di sponsorizzazione sono le campagne pubblicitarie che si possono organizzare tramite Google Ads e Facebook Ads.
Qui scendiamo sul campo degli investimenti economici, perchè se è vero che questi strumenti portano ad una visibilità immediata è vero anche che occorre avere a disposizione un budget da mettere sul piatto.
L’efficacia di queste campagne è innegabile!
Puoi settare un target di riferimento, un’area geografica precisa e la durata della sua visibilità. Puoi inoltre interrompere la campagna in qualsiasi momento, metterla in stand by e modificarla a tuo piacimento diversificando l’offerta.
Le campagne di Google e quelle di Facebook sono molto simili da gestire, ma occorre avere una profonda conoscenza ed esperienza per riuscire ad ideare un piano efficace, adatto al tuo prodotto ma soprattutto adatto al canale di riferimento.
Per ulteriori informazioni, per una consulenza gratuita o per ricevere un preventivo gratuito non esitare a contattarmi!
Ho un’esperienza di oltre 15 anni nel mondo della grafica e lavoro come freelance su tutto il territorio italiano .
L’aspetto lavorativo non è sicuramente il motivo principale per cui ho deciso di partecipare ad un corso di Mindfulness, ma di riflesso questo mondo porta non pochi benefici anche nella nostra professione.
La mindfulness nasce da un intuizione di Jon Kabat-Zinn per “sconfiggere lo stress, il dolore, l’ansia e la malattia con la saggezza di corpo e mente (per citare la copertina di uno dei suoi libri più rappresentativi: VIVERE MOMENTO PER MOMENTO)
la Mindfulness si ispira alla pratica di meditazione sviluppata a partire dai precetti del buddhismo ed è volta a portare l’attenzione del soggetto in maniera non giudicante verso il momento presente.
Vivere l’attimo quindi, mantenendo alta la concentrazione e la mente sempre lucida. Grazie alla consapevolezza la nostra attenzione è completamente rivolta a ciò che stiamo facendo, migliorando così la qualità del nostro operato.
La mindfulness deriva dalla meditazione zen, una delle principali tradizioni meditative del buddismo classico, e consiste proprio nel proporre la pratica della meditazione in contesti quotidiani. In sintesi un approccio che possa aiutarci a metterci in una diversa relazione col disagio, che prima o dopo, in un modo o nell’altro, tutti sperimentiamo.
Non è una tecnica di rilassamento, ne un modo per svuotare la mente e raggiungere il “vuoto”. Non è una modalità per garantirsi un facile benessere psicofisico e nemmeno una sorta di “spa emozionale”.
E’ invece una forma di meditazione adattata all’utente occidentale, che può quindi sperimentare un nuovo modo di affrontare la vita, contrastando stress e ansia.
Il protocollo MBSR (Metodo per la riduzione dello Stress basato sulla consapevolezza) prevede 8 incontri a cadenza settimanale, un percorso emozionante che di volta in volta ci spinge ad un livello sempre più alto di consapevolezza attraverso la pratica delle meditazione ma anche attraverso il confronto con gli altri ed una serie di “esercizi” da svolgere in autonomia durante la settimana.
1. Più concentrazione
2. Mente aperta per le nuove idee
3. Ascolti meglio e comunichi in maniera più efficace
4. Gestisci le tue emozioni
5. Più memoria
6. Più empatia
Stress, incapacità di mantenere l’attenzione e di prestare ascolto, distrazioni continue, fino ad ansia e depressione. E’ la sindrome del lavoratore moderno, frammentato tra compiti spesso molto diversi tra loro e in mole troppo alta da portare a termine. Tra gli effetti della mindfulness segnalo: migliorare la concentrazione, favorire la produttività, il pensiero creativo e la comunicazione efficace.
Ritengo che la mindfulness sia uno “strumento” eccezionale per migliorare il controllo dell’ansia e riportare l’attenzione su noi stessi e sulle nostre emozioni, ma sarebbe molto sbagliato credere di poterla sfruttare con l’unico scopo di migliorare la produttività.
La mindfulness richiede di fatto un cambio di prospettiva rispetto alla vita, che non avviene con uno sforzo ma semplicemente “accade” man mano che si porta avanti la pratica.
Durante il percorso ci renderemo conto di come il nostro approccio alle emozioni sia limitato e questo non farà altro che migliorarci sotto ogni aspetto del quotidiano, compreso (di conseguenza) quello professionale.
Negli Stati Uniti sta trovando ampio spazio nei luoghi di lavoro, come antidoto allo stress. Recentemente, Kabat-Zinn ha tenuto una serie di lezioni ai dipendenti di Google. L’azienda americana ha capito che per migliorare le condizioni di lavoro e per motivare i dipendenti, non serve agire solo sul contesto, ma anche e soprattutto sulle persone.
Per partecipare al corso di mindfulness a cui ho preso parte anch’io potete visitare il sito www.mindfulnesslecco.it
Il corso si tiene nel cuore della città di Lecco presso il Centro ConsapevolMENTE in Via Mascari 65
“La Mindfulness e il lavoro” è un articolo scritto prendendo spunto dal libro di Jon Kabat-Zinn dal titolo “Vivere momento per momento”. Se ti interessa conoscere la mia preparazione professionale oltre al corso di mindfulness vai alla pagina Chi sono
Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a padroneggiare il surf
Sono specializzato nella realizzazione di loghi, immagine coordinata, cataloghi, brochure, packaging, grafiche per i social, pagine pubblicitarie, totem & rollup, manifesti, volantini sfogliabili e molto altro.
I motivi per cui scegliere un freelance sono molteplici. Innanzitutto per il cliente è importante l’aspetto economico ed un freelance normalmente offre un servizio tecnicamente valido quanto quello di un’agenzia ma ad un costo più contenuto, proprio perchè lavora da solo.
Lavorare con un freelance significa poter sviluppare singoli progetti, piccoli o grandi che siano, collaborando direttamente a stretto contatto con la figura che si occupa sia della comunicazione che della grafica, proprio perchè entrambe le figure sono incarnate dal freelance stesso.
Quest’ultimo aspetto è molto importante in quanto permette al cliente di trasmettere le proprie esigenze con facilità ed in maniera diretta.
Il freelance è una figura che può seguire il tuo brand in tutto il suo percorso di vita. Dall’ideazione del logo e dell’immagine coordinata sino a tutte le grafiche che possono necessitare alla tua attività nel corso del tempo.
Può diventare quindi una figura essenziale, da contattare al bisogno ma capace di prendersi cura del tuo brand valorizzandolo e declinandone le grafiche su ogni tuo nuovo strumento di lavoro.
Lavoro da remoto e quindi sono operativo su tutto il territorio Italiano, ed oltre. Possiamo entrare in contatto e confrontarci in diversi modi tra cui il cellulare, WhatsApp, Skype oppure Zoom
Ovviamente se è possibile, oppure indispensabile, possiamo organizzare un incontro direttamente di persona.
Se per il tuo progetto ti servono informazioni, una consulenza gratuita oppure vuoi richiedere un preventivo gratuito contattami senza impegno all’indirizzo mail fabris.r@robyfabrisdesign.it oppure via chiamata/whatsapp al numero (+39) 3407635237
Nel corso della mia carriera ho avuto la fortuna di lavorare per importanti aziende togliendomi la soddisfazione di vedere il frutto del mio lavoro sugli scaffali di tanti negozi e addirittura in TV.
Tra le aziende con cui ho collaborato ci sono:
Giochi Preziosi & Giocheria leader italiana nel settore del giocattolo. E’ stata la collaborazione più duratura con ben 8 anni come dipendente e una collaborazione tutt’ora attiva come freelance.
Minotti spa leader mondiale nel settore dell’arredamento con sede nel cuore della Brianza.
World Pharm Resource azienda milanese nel settore della cosmesi che distribuisce il marchio Green Energy presso le GDO di tutta Italia.
Buy.it azienda brianzola nel settore degli e-commerce.
Baci & Abbracci famoso brand milanese nel settore dell’abbigliamento.
Fabbrica delle Feste la catena di negozi interamente dedicata la mondo del party.
GdiGiochi la catena di negozi del giocattolo con sedi in tutta Italia.
REFLEX: Le macchine fotografiche reflex (dette DSLR o Digital Single Lens Reflex) sono dotate di mirini ottici che vedono la stessa luce del sensore della fotocamera stessa.
A questa macro differenziazione, rispetto le macchine fotografiche compatte se ne possono aggiungere altre e precisamente la tipologia di mirino, le lenti intercambiabili e la misura del Sensore.
Ma rimaniamo “sul facile”. Le reflex sono macchine fotografiche decisamente più indicate ad un professionista in quanto permettono un infinità di soluzioni tecniche e creative.
La loro tecnologia è così variabile da essere in grado di adeguarsi allo stile di ognuno di noi permettendoci così di esprimerci nella maniera il più personale possibile.
A caratterizzare le reflex però non è soltanto la varietà di soluzioni, ma anche il costo! Sono di fatto le macchine fotografiche più costose ed hanno prezzi spesso superiori al migliaio di euro.
BRIDGE: Questi tipi di fotocamere, dette anche “prosumer” o “superzoom“, prendono il loro nome dalla parola inglese ponte in quanto rappresentano la via di mezzo tra una compatta e una reflex.
Hanno quindi caratteristiche tecniche superiori rispetto ad una compatta ma comunque più limitate rispetto ad una reflex. Caratteristica primaria è lo zoom che da grandangolare o normale può arrivare facilmente alle dimensioni di un medio teleobiettivo o di un super teleobiettivo.
Il contro di una bridge è quello di non avere obiettivi intercambiabili, il che ovviamente limita la fantasia di chi ha voglia di sperimentare.
Anche i costi sono “bridge”, ossia una via di mezzo tra le normali compatte e le costose reflex.
COMPATTE: Le compatte sono invece le macchine fotografiche più vendute grazie alla loro dimensione ridotta ed alla loro semplicità di utilizzo. Tascabili e veloci le compatte fanno parte di un mondo vastissimo, dove la scelta di certo non manca, ed anzi finisce forse col metterci più in difficolta rispetto le altre 2 tipologie.
Di fatto se per le reflex la scelta è limitata, per le compatte è esattamente l’opposto ed ogni marchio offre una vasta gamma di prodotti spesso davvero molto simili tra loro.
I costi sono molto variabili, ma normalmente ci sono prodotti alla portata di tutti che partono al centinaio di euro fino alle diverse centinaio di euro per le top di gamma.
Scegliere tra le 3 tipologie di macchine è semplice, più complicato è forse poi scegliere una macchina specifica di una determinata categoria.
Per capire quale tipologia di macchina fa per noi basterà ragione in base sul nostro utilizzo.
Se siamo dei professionisti sarà indispensabile investire del denaro in una reflex in modo da avere uno strumento in grado di adattarsi alle nostre diverse esigenze. Ma soprattutto capace di assecondare la nostra creatività.
L’intercambiabilità degli obiettivi (lenti) può trasformare la nostra macchina di volta in volta rendendola uno potente mezzo in grado di personalizzare al massimo il nostro lavoro.
Se invece non siamo dei professionisti e non abbiamo esigenze così specifiche, possiamo “scendere” un pò di livello ragionando magari su una bridge. La bridge ha una forma molto simile alla reflex con la differenza, come detto, di non possedere degli obiettivi intercambiabili.
Il suo potenziale è grande ma l’ingombro che procura non la rende di certo tascabile, per questo se il vostro obiettivo è comprare una macchina fotografica da viaggio ci rifletterei sopra un attimo.
La maggior parte di noi non ha esigenze così particolari da dover scegliere macchine fotografiche professionali, per questo consiglio di concentrare l’attenzione sulle compatte o al massimo sulle bridge.
In questo modo conterremo i costi e ci eviteremo il passaggio di dover imparare a alcuni aspetti tecnici. Ci tengo inoltre a specificare che oltre a dover imparare usare lo strumento per poter sfruttare al massimo una macchina fotografica professionale occorrono un minimo di basi teoriche e quindi di studio.
Le compatte invece hanno funzioni automatiche che ci consentono di effettuare scatti di qualità in maniera semplice ed immediata.
Chiaramente una scelta in direzione delle compatte va a scapito della creatività, ma a favore però del fatto di riuscire ad immortalare un gran numero di soggetti in maniera immediata, ideale quindi per chi vuole fotografare durante un viaggio, una gita in montagna oppure ad una festa con gli amici!
Il mondo delle compatte come detto è vasto ed articolato, anche se in definitiva molti prodotti si equivalgono. In base al budget disponibile possiamo quindi indirizzarci verso una determinata marca (Canon e Nikon dominano il mercato) ma anche in direzione di una specifica tipologia di macchina.
Canon per esempio sul proprio sito fa una netta distinzione tra le compatte professionali e le compatte più basiche questo chiaramente in base al tipo di tecnologia di cui vengono dotate.
Ad oggi con circa 300 euro è possibile acquistare un buon prodotto adatto all’utente medio che comincia però ad avere esigenze più avanzate.
Tra le funzionalità che fanno variare il prezzo ci sono il display basculante, la capacità dello zoom, la connettività ed il design.
Le informazioni che stà dando sono pensate in modo da renderle utili non solo in base ai prodotti oggi sul mercato, ma anche per tutti quelli che usciranno in futuro in quanto il panorama tende a sfruttare sempre determinati standard.
I marchi offrono costantemente, e con una certa cadenza, diverse soluzioni giocando sui più svariati mix delle varie caratteristiche.
Per orientarci in questa jungla occorre quindi scegliere quali di queste caratteristiche sono per noi indispensabili. Per esempio lo stesso modello con o senza il display basculante potrebbe veder variare di decine di euro il suo costo.
L’aspetto della connettività è secondo me uno dei più interessanti ed utili.
Nell’era in cui anche gli smartphone scattano fotografie di una certa qualità avere la possibilità di condividere le proprie fotografie e di archiviarle con facilità è un fattore di cui tenere conto.
Grazie alla connettività wifi è di fatto possibile:
– controllare la macchina allo smartphone
– trasferire foto e video dalla macchina allo smartphone
– trasferire foto e video ad altri dispositivi
Scegliere una macchina fotografica all’inizio potrà sembrare complicato, ma basterà farsi un piccolo elenco della caratteristiche generali per selezionare poi quelle che sono di nostro interesse e cominciare quindi a fare una prima importante scrematura.
Man mano che eliminiamo le meno adatte al nostro scopo ci rimarrà quindi una piccola cerchia sempre più ristretta di prodotti e sarà di conseguenza più semplice prendere una decisione.
Il LOGO è ciò che permette di riconoscere un’azienda, un prodotto o un servizio con effetto praticamente immediato. In questo articolo cercheremo di capire meglio suo valore in quanto è l’elemento intorno al quale ruota il tuo brand!
Normalmente il logo si accompagna con uno slogan, chiamato payoff, che aiuta a rafforzare l’identità del marchio.
(Esempio: impossibile is nothing – Adidas. Oppure Think different – Apple)
Prima di tutto quando si pensa alla realizzazione di un logo occorre pensare a cosa vogliate che questo comunichi in merito alla vostra azienda ed al vostro brand.
Dovrà essere facile da leggere, scrivere, memorizzare e di facile pubblicizzazione su tutti i tipi di media e su tutti i supporti (carta, plastica, ecc)
Sarà quindi determinante identificare il carattere di ciò che il logo andrà a rappresentare effettuando una vera e propria ricerca. Prima di iniziare a lavorare prendiamo quindi carta e penna e cominciamo ad elencare tutte le caratteristiche dell’attività in questione:
– Di cosa si occupa
– Qual’è il suo punto di forza
– Cosa fa quest’azienda che gli altri non fanno?
– A che target si riferisce?
Sarà ovviamente molto utile visitare l’attività, toccare con mano e vedere con i propri occhi in modo da respirare l’atmosfera e lasciarsi ispirare.
Questa cosa non sarà di certo sempre possibile o indispensabile ma in molti casi può completare la nostra ricerca personale dandoci così tutti gli strumenti necessari per iniziare a creare.
Quando si comincia ad ideare un logo si parte da un’idea, si riassumono così tutti i dati raccolti ed una volta ricevuta la giusta ispirazione cominciamo a lavorare su diverse proposte.
Realizzare almeno 3-4 proposte non serve solo al cliente per poter scegliere tra diverse soluzioni, ma serve soprattutto a noi per sviluppare la nostra idea permettendole così di crescere e migliorare fino ad arrivare al risultato finale.
Il logo va progettato in modo che comunichi con il target, che sia riconoscibile e facilmente riconducibile a voi. Non deve contenere più di una idea grafica, quindi evitiamo di cercare di comunicare più cose in quanto questo non farebbe altro che creare confusione e trasmetterla al cliente.
Riguardo le tecniche di realizzazione di un logo sono stati scritti interi trattati nell’ambito della grafica, ma io mi limiterò a scrivere alcune accortezze che ritengo indispensabili per ottenere un buon lavoro.
Innanzitutto credo sia importante dire che un logo va sempre realizzato in vettoriale, questo per consentire al cliente di poterlo declinare a proprio piacimento ed in qualsiasi dimensione.
Il programma che utilizzo io è Adobe Illustrator che ha tutti gli strumenti necessari al nostro scopo.
Consiglio poi di creare direttamente diverse versioni dello stesso logo (a colori, in bianco e nero, tinta unita) in modo da immaginarlo sin da subito in contesti differenti. Per esempio alcune stampe richiedono un numero predefinito di colori.
Importante: quando creiamo un logo quest’ultimo dovrà essere quello definitivo! Spesso mi capitano clienti che richiedono modifiche al logo dopo che lo hanno utilizzato per diverso tempo, ma dovete capire che per i clienti il logo è un potente elemento distintivo.
Anche solo una piccola variazione potrebbe non rievocare più la vostra attività, confondendo così l’utente.
Soprattutto se l’attività per cui lavorate non è una multinazionale o un’azienda storica e molto riconosciuta evitate rigorosamente di apportare modifiche sostanziali al logo.
I restyling sono invece ben accetti quando l’attività vive un rilancio della propria immagine ed ha bisogno quindi di nuova linfa vitale.
Come detto nella prima parte abbiamo poi il payoff.
Wikipedia afferma che il payoff “indica l’elaborazione verbale che sintetizza il posizionamento dell’azienda o del prodotto a cui si riferisce“.
Per posizionamento si intende lo spazio occupato dal prodotto o dall’azienda nella mente del target, in parole povere è la personalità del prodotto o dell’azienda stessa.
Anche questa parte del nostro lavoro richiede quindi una spiccata creatività e sensibilità. In pochissime parole dobbiamo esporre la mission aziendale entrando nella testa delle persone nella maniera più diretta possibile.
Spesso mi capita comunque di analizzare payoff famosi rendendomi conto di quanto restino criptici al loro ascolto. I marchi più grandi hanno un impatto così grande, per via del bombardamento mediatico, da lasciarci dentro anche messaggi apparentemente meno comprensibili.
Prendiamo il caso di “JUST DO IT” della Nike, immagino sia in pochi a conoscerne la storia, ma soprattutto sono in pochi a comprenderne il significato nascosto, eppure è divenuto uno dei marchi registrati più riconoscibili al mondo.
Rimango dell’opinione che, al di fuori della genialità celata, il fatto che sia stata la nike a proporre il payoff abbia avuto un incidenza determinante.
Ma se eseguiamo lo stesso lavoro in piccolo, per attività quindi molto più ridotte e con un target decisamente più limitato il nostro lavoro dovrà essere meno astratto e più pratico.
Il payoff deve rimandare al marchio ed essere quindi identificativo ed efficace. Non è un aspetto determinante, se ne può quindi anche fare a meno.